PC/Mac

The Real Texas e' un titolo interessantissimo che avrebbe meritato molta piu' attenzione di quanta ne ha ottenuta. Un miscuglio tra generi che mescola sessioni di avventura e di esplorazione alla Zelda e sessioni di avventura punta e clicca. Una delle qualita' di The Real Texas che mi ha letteralmente lasciato a bocca aperta e' stato il design di altissimo livello del mondo di gioco che cresce e cresce in un modo che all'inizio non potresti mai immaginare. Si e' così trascinati in una storia che si costruisce passo dopo passo in questa dimensione a meta' tra reale e fantastico e che riesce a intrappolare il giocatore nella sua coerenza e plausibilita'. Ma non e' tutto. Attraverso la storia raccontata, il titolo riesce ad affrontare serie tematiche economiche e sociali, mantenendo il suo tono tra malinconico, leggero e ottimista.

The Real Texas e' una bestia rara e una prova di coraggio da parte di chi lo ha sviluppato e di chi lo gioca: il giocatore medio - ma persino quello piu' smalizato - non darebbe un soldo per un titolo dal suo aspetto, con i suoi personaggi esageratamente low-poly, le sue texture abbozzate, la sua interfaccia primordiale e quello stile cosi' troppo retro da ammiccare non ai soliti Mario, Zelda o Megaman ma titoli ancora piu' lontani, come Outlaw dell'Atari del 1976. Ciliegina sulla torta, quel suo nome disgustosamente amatoriale lo rende repellente anche in un elenco di titoli messi uno sotto l'altro. Eppure, una volta iniziato, comprendi. Comprendi come, anche se la storia ti ha impartito lezioni su lezioni per abbattere i tuoi preconcetti, ancora un po' li vivi, come il gameplay e la narrazione pulsano da tempi immemori sotto l'aspetto goffo di pochi pixel e come, in sostanza, i videogiochi abbiano ancora da insegnare. The Real Texas e' un sublime mix tra le avventure punta e clicca e testuali e quelle alla Zelda, con una trama ed un messaggio cosi' spesso, ampio ed inedito da colpirti alla testa con violenza per rimanervi come un tarlo, con un sistema di combattimento e di oggetti inedito e comodissimo nell'era degli inflazionati dual stick, con personaggi e volti che rimangono impressi, che offre una playlist di musiche che inventano quasi un genere ed, infine, che ha un titolo che non avrebbe potuto essere nessun altro. Non si puo' davvero parlare di cio' che accade in The Real Texas, cosi' come non si puo' parlare di Ocarina Of Time, perche' a parlare sono quei sorrisi che si allargano ad ogni nuovo dungeon, quelle sfuriate durante un combattimento impegnativo, quel desiderio di esplorare e quella sete di sapere. Una gemma imperdibile, che purtroppo temo rimarra' solo il nostro piccolo segreto.