Nintendo Wii

A volte, vedere gli sconfitti fa capire qual'e' il segreto dei vincitori. Sonic Colours e' la testimonianza chiara e limpida per cui la gente ricorda di piu' un anonimo idraulico panciuto piuttosto che il riccio piu' veloce e figo della galassia. Cominciamo con il dire cio' che e' giusto: questo titolo, per quanto suoni come uno spin-off, e' un Sonic ben fatto ed, in generale, un gioco godibile. E' veloce come dovrebbe essere un gioco di Sonic ed e' vario esattamente quanto serve, offrendo molte occasioni per essere rigiocato, tra collezionabili e valutazioni su come si e' affrontato ogni atto. Ha dell'ottima musica (almeno, durante i livelli) e una buona grafica, che non stona nemmeno su Wii. Eppure e' un gioco insopportabile, che spesso fa saltare i nervi: quello che ha reso Sonic un personaggio dimenticabile e' la scelta di dargli un carattere marcato per forza, piuttosto che limitarsi a renderlo simbolo dei "platform veloci" - cosi' come lo era ai tempi d'oro del Megardive. Sonic e buona parte dei personaggi che lo circondano sono personaggi talmente caricaturali da sembrare stupidi buona parte delle volte, con battute cosi' spesso autoironiche da rendere fuori posto persino l'eroismo dei protagonisti, i quali cercano di risultare cool quanto un ragazzino delle elementari. Insomma, forse con troppa crudelta', mi sento di dire che il marketing, cercando di inniettare "coolness" infantile nel mondo di Sonic, lo ha ucciso e poco riesce a compensare la buona realizzazione che ci sta dietro. La storia o la metti di qualita' o non metterla prorpio. Se avete nostalgia di Sonic, provatelo. Ma saltate le cutscene. Tutte.