Nintendo Wii

Pandora's Tower rappresenta uno dei migliori esempi di contestualizzazione tra gameplay, ambientazione, narrazione. Purtroppo se da un punto di vista narrativo Pandora's Tower sottolinea una abilita' espressiva molto elevata, non comune e non parlo della trama in se', che risulta in realta' abbastanza banale, ma della strategia con la quale la trama si sviluppa e si svela, attraverso le scene animate, le frasi significative evidenziate con intelligenza, il legame continuo con le scelte di gameplay, la capacita' di creare un affetto, una preoccupazione intensa per Aeron e attraverso di lui verso Elena, il gameplay, con le sue meccaniche mal funzionanti e con le sue limitazioni frustranti, il design generale del gioco, il suo bilanciamento, la struttura delle mappe dei livelli delle 13 torri non hanno affatto ottenuto la cura dovuta, la grafica scarna che non aiuta ad orientarsi, rischiando di rovinare completamente l'esperienza di gioco. Non saprei se consigliare un titolo con un'architettura cosi' difettosa, ma non potrei nemmeno mentire dicendo che non mi sia piaciuto. Dubbi amletici...

Esistono giochi ben fatti e pure schifezze. Quello che hanno in comune e' che estremamente facile trovare quali sono gli elementi che hanno contribuito a fare quello che sono - dato che in generale sono tutti. La cosa si fa interessante quando un gioco cade vicino il mezzo: delle varie componenti di un gioco cosa e' andato storto? Pandora's Tower e' la migliore palestra sulla critica videoludica che un giocatore possa desiderare. Da un lato questo titolo, che insieme al bellissimo The Last Story fa parte del duo d'addio della console Nintendo, e' un vero e proprio capolavoro narrativo: la storia e' semplice ma narrata in maniera eccellente, immergendo pian piano il giocatore nel suo mondo misterioso, soffocandolo di incertezze esattamente come lo e' il protagonista e ricreando una simbiosi che raramente si trova in un videogioco. Dall'altro la realizzazione grossolana, con telecamere che, a volte, farebbero impallidire persino Goichi Suda, i controlli a dir poco pesanti la una grafica fin troppo impastata lo gettano nell'oblio, facendo troppo spesso desiderare la morte del protagonista e - nei casi estremi - dell'intero cosmo. Questo pero' invalida l'originalita' con il quale il concetto di "amore" viene schematizzato nel videogioco? Il design mediocre dei dungeon riesce a distruggere il desiderio morboso di scoprire cosa si nasconde al suo interno? Perdere ore nel cercare di far capire al gioco verso quale direzione ci si vuole dondolare annulla la fretta e l'ansia di tornare dall'amata, destinata a tramutarsi in mostro in una manciata di minuti? Maledizione, no. Questo gioco e' "il peggior capolavoro mai prodotto". E' imprescindibile e da evitare nel contempo. E' la peggior lettera d'amore a Castlevania, Zelda e Shadow Of The Colossus mai scritta. E', piu' precisamente, un impaziente brutto anatroccolo. Che nervi!