Xbox 360

Devo ammettere che la prima impressione, appena cominciato il gioco, non e' stata positiva. L'ambientazione mi era parsa meno vivida di quanto avessi immaginato guardando i trailer, la grafica meno impressionante e, in generale, il gioco meno originale di quanto mi aspettassi. Benché queste caratteristiche non siano state smentite con il proseguio, in quanto la grafica risulta altalenante a seconda dell'angolo di visione e della luminosita', in quanto si possono facilmente scoprire i modelli dai quali il gameplay prende spunto e in quanto, a mio avviso, l'ambientazione risulta ricreata soprattutto attraverso gli scritti collezionabili piuttosto che da una piu' vasta contestualizzazione, questi difetti non impediscono al gameplay di emergere appieno finendo per avvincere e convincere, grazie al design molto curato dei livelli e degli ambienti che rende davvero possibile adottare strategie e modalita' personali per raggiungere e selezionare gli obiettivi delle missioni.

Il paradosso della simulazione del videogioco e' sempre una grande prova per i designer: riprodurre un'esperienza ma senza che questa sia cosi' fedele da risultare poco accessibile. Questa diatriba e' particolarmente accesa nei giochi sportivi ma, con il passare del tempo, anche i giochi d'azione stanno progressivamente per incontrarla. Dishonored e' un esempio: cercando di far vestire i panni di una guardia "disonorata" da una falsa accusa di omicidio, il gioco lascia alla discrezione del giocatore la scelta dell'approccio con il quale affrontare l'avventura (stealth, senza che venga ucciso nessuno, o d'azione, lasciandosi dietro una scia di morte). Il realismo, pero', termina qui: le guardie non risultano mai troppo accorte, concedendo qualche errore di troppo al giocatore. Certo: il contrasto tra la ricerca del dettaglio nel contesto, con complessi cittadini pieni di bivi, numerosi testi scritti da trovare, dialoghi accessori ma curatissimi tra le guardie ed un buon motore fisico, fa a cazzotti con guardie non particolarmente sorprese da porte che si aprono da sole e che a volte si concedono qualche suicidio di troppo ma e' solo tramite queste imprecisioni che il gioco concede al giocatore di progettare strategie audaci che solo ad un personaggio impavido come l'alter ego Corvo potrebbero risultare plausibili, piuttosto che lasciandolo meditare per ore su come muovere qualche passo lungo un corridoio. La grafica forse non e' eccezionale ma e' piu' che sufficiente per dare quell'atmosfera di graphic novel americana chiara fin dall'inizio e, nonostante questa "sciacquatezza" vada a braccetto con una trama principale poco appariscente, risulta poco davanti alla flessibilita' concessa sia dal personaggio che dagli ambienti, che offrono decine di vie alternative che spesso inducono perfino ad un'esplorazione quasi metroidiana - nuova per un gioco stealth. Insomma: alti e bassi ma, tutto sommato, centra a pieno l'obiettivo di divertire ed esaltare. Un ottimo gioco!