Playstation Vita

SCE Studio Liverpool oggi non esiste piu' e, sebbene quello "SCE" rappresenti una triste acquisizione, con lei se n'e' andata la Psygnosis e, ahime', l'anima della serie Wipeout, il mio secondo gioco di corse arcade preferito, a parimerito con la serie di Ridge Racer - anch'esso agonizzante. Ma quale modo migliore per lasciarsi se non questo Wipeout 2048? Ambientato durante i primi tre tornei di corse antigravitazionali, cosi' come racconta il meraviglioso video introduttivo, il gioco offre il solito format di corse adrenaliniche immerse nel massimo del design futuristico concepibile ai giorni nostri, snocciolando, durante la lunga campagna, eventi davvero diversi l'uno dall'altro: dalla battaglia feroce alla corsa precisa sino alla battaglia impari e la bellissima modalita' "Zone" gia' vista in Wipeout Fury. Ma questo episodio e' speciale, per certi versi, piu' degli altri titoli: nel 2048 l'analogico non si e' ancora estinto e fa capolino tra le strade sterrate, le architetture classiche dei palazzi, polvere e fogli di carta accostate a rampe d'acciaio e tabelloni luminosi. Ogni elemento trasuda, a volte in maniera timida ed altre in maniera commovente, di contesto, come a voler salutare la saga donando ai giocatori uno scatto dell'anello di congiunzione tra il nostro mondo e quello (sognato da anni) di Wipeout. Una solita colonna sonora d'eccezione, ottimi controlli, grafica stupefacente e longevita' inaudita (specie se avevate acquistato, come me, HD e Fury - i quali diventeranno due nuove campagne su PSVita) rendono questo titolo il sogno assoluto per il fan di lunga data e, anche se non ai livelli di Ridge Racer Type 4, il contesto, ancora di fantasia, diventa talmente plausibile da toccare quello del giocatore. Grazie, Psygnosis.