Playstation Vita

Personalmente trovo i cosiddetti "metroidvania" meravigliosi e non ne ho mai fatto segreto. Molti li snobbano, non sempre a torto, per la loro strutura troppo approssimativa, per il loro comune nascondersi dietro al grinding massiccio ed il solito paradigma di base che spesso li porta a somigliarsi scandalosamente troppo. E Knytt Underground e' additabile per molti motivi: con la sua infrastruttura troppo basilare, con poche azioni da compiere e pochi potenziamenti, il titolo offre sfide alterne, spesso "indie hard", ma sempre in paesaggi audiovisualmente scarni, con pessima presentazione e rigorosamente nessun nemico. Eppure il suo punto di forza, sorprendentemente, non e' certo la componente artistica - nel quale comunque risulta paradossalmente originale (nel cliche' del genere c'e' sempre posto per la cura "Konamiana" per la grafica pixellata e le musichette orecchiabili da sentire per ore) ma bensi' l'elaborata trama, la dettagliatissima psicologia di tutti i personaggi ed la forza dei messaggi. Affronteremo dall'omosessualita' all'ateismo e davvero ogni altra piccola o grande sfaccettatura della psicologia umana con leggerezza e familiarita' infettiva, in un minuscolo e povero mondo che pero' ha la forza di sostituire alla vana curiosta' del puro esplorare o la morbosa fame di punti esperienza e loot, il persistente desiderio di scoprire qualcosa di piu' sui diversi modi di pensare dell'uomo, le loro motivazioni ed il loro confronto: in buona sostanza e' il giocatore che progressivamente cresce di livello nella sua capacita' di giudizio sino allo scontro finale contro il peggior nemico di sempre. Capite?