Playstation Vita

Ogni minuto di questo gioco grida "Portal": dai puzzle ambientali raffinati al dubbio costante sul senso dell'atroce esperimento alla quale facciamo parte ed i motivi di chi ci segue pedissequamente, tutto ricorda il capolavoro Valve ma con quel pizzico di "bastardagine" in piu', sia nel design dei livelli che nei messaggi acidi al giocatore, un po' piu' cattivelli di quelli dell'acidissima GLaDOS. Cerca, quindi, di crearsi una sua identita', creando un mondo fumettoso ma sporco, aggiungendo nuovi elementi con il quale confrontarsi e, quantomeno, sostituendo la portal gun con lo stealth, che richiede un uso intelligente dell'illuminazione e riuscendo davvero bene in molte fasi del gioco, dando quel senso di infiltrazione che nemmeno altri titoli piu' blasonati riescono a dare. Ma basta riprendere i cardini di un capolavoro per farne un'altro? Purtoppo no: Darksiders, per esempio, riusciva a risaltare grazie al suo mash-up di meccaniche di successo ma questo Stealth inc. (versione edulcorata del piu' azzeccato titolo "Stealth Bastard") aggiunge troppo poco al titolo al quale si riferisce, sporcandone la qualita' generale con un costante senso di gia' visto e smorzamento del senso di sorpresa. Un ottimo titolo, comunque, per una portatile, grazie ai suoi stage piccoli ma impegnativi ma dove il deja vu offusca fin troppo le buone idee. Da notare le musiche, elettroniche, pesanti ed orecchiabili, che rendono perfettamente l'oscurita' - in ogni senso - del titolo. Riprovateci!